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Dak’Rah

Ago 5, 2024 | Personaggi maschili

Genere: Maschio

Specie: Klingon

Grado: Generale

Incarico: Ambasciatore

Padre: Ra’Ul

Madre: n.d.

Interprete: Robert Wisdom

Dak’Rah, figlio di Ra’Ul  più tardi conosciuto semplicemente come Rah, è un maschio Klingon vissuto durante il 23° secolo.

E’ noto per le sue azioni come generale durante la guerra tra Federazione e Klingon e per la sua successiva defezione nella Federazione per diventare ambasciatore

Secondo Dak’Rah, suo padre gli ha insegnato la guerra e gli spargimenti di sangue, mentre sua madre gli ha insegnato a vedere e sentire.
Come tipico per un bambino Klingon, gli è stato presentato il testo strategico mL’parmaq Qoj all’età di sette anni. (SNW: “Under the Cloak of War”)

Durante la guerra con la Federazione nel 2256-57, Dak’Rah prestò servizio come Generale nella Flotta Imperiale Klingon.
Fu responsabile del sanguinoso scontro a Lembatta V e dell’assedio della base stellare Zetta.

Le azioni più famose di Dak’Rah avvennero quando fu posto al comando delle forze Klingon sulla luna fortemente contesa di J’Gal.
Aveva tre signori della guerra a lui subordinati: il generale Gra’val, il comandante Kiff e il capitano Ruh’lis.
Dak’Rah diede l’ordine alle sue truppe di uccidere a vista tutti coloro che si trovavano su J’Gal tranne i guerrieri Klingon, il che portò a torture di massa e all’omicidio di oltre un migliaio di civili nella colonia di Athos.
Le forze speciali della Flotta Stellare tentarono di assassinarlo, ma la missione fallì con pesanti perdite.

Quando la Federazione iniziò l’evacuazione da J’Gal, il dottor Joseph M’Benga decise di eliminare lo stesso Dak’Rah per porre fine al massacro. Mentre stava affrontando Gra’val, Kiff e Ruh’lis in un combattimento corpo a corpo, Dak’Rah riuscì a fuggire.
Dak’Rah successivamente disertò a favore della Federazione; affermò che le atrocità commesse su J’Gal avevano avuto origine dai suoi tre ufficiali superiori e che era stato lui effettivamente ad ucciderli con disgusto.
Questo gli valse il soprannome di “il Macellaio di J’Gal” tra gli altri Klingon. (SNW: “Under the Cloak of War”)

Dichiarando di aver capito l’inutilità della guerra e di desiderare un riscatto per il suo passato, Dak’Rah divenne un celebre ambasciatore della Federazione. I suoi successi includevano il Summit di Scorpi X, l’Accordo di libero scambio Klingon e gli Accordi di Perez.
Tuttavia, dovette affrontare la persistente inimicizia dei veterani della Guerra Klingon, che in un’occasione provocò una piccola protesta.

Nel 2259, Dak’Rah concluse difficili negoziati per un armistizio tra i tre pianeti abitati del sistema Prospero. Successivamente, la USS Enterprise venne incaricata di trasportarlo sulla Base Stellare 12.
Tra l’equipaggio dell’Enterprise c’era M’Benga, che possedeva ancora il d’k tahg che usò per uccidere gli uomini di Dak’Rah.
Dopo diverse interazioni difficili tra i due, Dak’Rah fece pressione su M’Benga in infermeria su ciò che era veramente accaduto su J’Gal, insistendo sul fatto che si vergognava della sua passata codardia e voleva aiutare M’Benga a guarire. Nello scontro che ne seguì, M’Benga pugnalò a morte Dak’Rah con il coltello.

M’Benga e l’infermiera Christine Chapel, anch’essa di stanza su J’Gal e testimone di parte dell’alterco, riferirono che Dak’Rah aveva attaccato M’Benga, che lo ha uccisio per legittima difesa.
Il tenente La’an Noonien-Singh confermò che la loro testimonianza era coerente con i movimenti registrati, con le impronte digitali e il DNA residuo sul d’k tahg
Nonostante le sue riserve personali, il capitano Christopher Pike decise di non approfondire ufficialmente la questione.

Dak’rah era un abile praticante di Mok’bara a contatto pieno.
Dopo la sua defezione, rifiutò molti aspetti della cultura klingon, denunciandoli come “una razza guerrafondaia limitata dall’ideologia”.
Nyota Uhura osservò che la sua filosofia, che consisteva nel rifiutare il rancore e nell’incoraggiare gli altri a trovare la propria strada verso la pace, era simile all’esistenzialismo Aenar.

agg. 05/08/2024

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Traduzione e adattamento: Italian KlinZha Society