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Rituali – politica

Ago 6, 2022 | Società

RITO DI SUCCESSIONE

È un rituale klingon che viene eseguito per scegliere un nuovo Cancelliere dell’Alto Consiglio Klingon.
Eseguito alla morte del precedente leader, il Rito viene supervisionato dall’Arbitro alla Successione. Solitamente questo ruolo viene svolto da un klingon di cui il vecchio Cancelliere si fidava. Ma esiste anche la possibilità in cui venga scelto un non-klingon se il Cancelliere non ha un membro della sua razza di cui si possa fidare e quindi non si può garantire l’imparzialità nella scelta del nuovo leader dell’Alto Consiglio.
Il rituale è preceduto dall’elaborata cerimonia sonchi, che verifica la morte del leader precedente.
La fase iniziale del Rito di Successione verso la metà del XXXIV secolo consiste semplicemente in un proclama dei due sfidanti più forti scelti che, dopo la proclamazione, si combatteranno fino alla morte. Nei tempi antichi, tuttavia, il Rito era molto lungo e ogni potenziale candidato eseguiva il ja’chuq per dimostrare la sua dignità a guidare l’Impero. Anche se vi era un solo sfidante il ja’chuq, quando era in uso, poteva durare diversi mesi.

ARBITRO DELLA SUCCESSIONE

È un individuo scelto dal leader dell’Impero Klingon per supervisionare il Rito di Successione dopo la sua morte.
Tradizionalmente, il ruolo principale dell’Arbitro è quello di designare i due sfidanti più forti, che dovrebbero poi combattere per diventare il nuovo cancelliere. Come far procedere esattamente questo processo è competenza dell’Arbitro, purché sia nel rispetto della legge Klingon.

L’ultima azione dell’Arbitro è quella di annunciare il risultato di questo processo all’Alto Consiglio Klingon e dichiarare che rimane un solo sfidante.
Se durante questo ultimo atto si presentasse un nuovo sfidante, è compito dell’Arbitro indagare sulla richiesta del richiedente.

Alla fine, dopo aver scelto il klingon più adatto, l’Arbitro pone il mantello del cancelliere sul pretendente vittorioso che riceve poi l’omaggio del consiglio.
La figura dell’Arbitro di successione è molto rispettata ed è raro che il beneficiario del suo giudizio non esaudisca, se debitamente motivata, una richiesta come fece Picard in un paio di occasioni.

CERIMONIA SONCHI

È la prima parte del Rito di Successione della cancelleria Klingon, eseguita per confermare la morte del leader esistente.
I contendenti alla posizione, così come l’Arbitro della Successione, trafiggono il corpo del precedente Cancelliere con i bastoni del dolore Klingon, dichiarando al defunto, “qab jIH ngIl” (“Affrontami se riesci”).
I bastoni del dolore inducono un dolore così intenso, che anche un forte Klingon avrebbe qualche reazione; inoltre, nessun Klingon onorevole, rifiuterebbe una sfida da combattere. Una totale mancanza di reazione è considerata una conferma della morte, dopo di che viene pronunciato: “Sonchi” (“È morto”).

JA’CHUQ

È una cerimonia klingon eseguita dai candidati durante il Rito di Successione. Nel ja’chuq, ogni sfidante elenca le battaglie che ha vinto, i premi che ha preso, ecc. per dimostrare la sua dignità di guidare l’Impero.
Alla fine di questa fase, ogni sfidante annuncia “jIH DoQ batlh!” (“Rivendico l’onore!”). Le rivendicazioni degli sfidanti vengono registrate.
Questo rito viene considerato obsoleto in tempi moderni per molteplici motivi, uno dei quali potrebbe essere che il ja’chuq può richiedere giorni per essere completato.
In tempi moderni Il capitano Jean-Luc Picard, come Arbitro della Successione, rispolverò il ja’chuq nel 2367 per ritardare il completamento del Rito di Successione fino a quando non fu possibile determinare chi, tra Gowron e Duras era responsabile di un attentato e della successiva morte del Cancelliere K’Mpec.

PROCLAMAZIONE

La fase finale del Rito di Successione consiste nella proclamazione dell’ultimo sfidante rimasto di fronte all’Alto Consiglio attraverso la scelta dell’arbitro. Anche in quel momento può arrivare uno sfidante per la più alta carica del Consiglio. La situazione può risolversi in due modi:

  • La sfida fino alla morte tra i due contendenti.
  • La decisione su chi dovrà guidare l’Impero viene rimessa al giudizio dell’arbitro.

Per quanto l’onore sia tenuto in gran conto tra i klingon, la politica rimane uguale in ogni sistema stellare perciò l’una o l’altra scelta viene presa in base a quanto le due famiglie (o una delle due) sia influente nel Consiglio e tra i militari.

Si può diventare Cancelliere anche in un modo diverso: attraverso una sfida fino alla morte.
Se si considera il leader inetto al comando durante una guerra, tatticamente incapace tanto da portare a morte inutile i guerrieri klingon e alla distruzione insensata di un gran numero di navi, la sfida può essere lanciata.
Se vinta dallo sfidante, costui diventerà il nuovo Cancelliere. Ne abbiamo un paio di esempi in TNG e DS9. Nel primo un comandante sfida Gowron perché, nonostante gli attacchi, non riesce a battere i Duras nella guerra civile. Nel secondo è Worf, durante la guerra del Dominio, a sfidare Gowron per il suo insensato modo di condurre il conflitto. Worf, però, abdica subito in favore di Martok perché lo ritiene più degno a guidare il popolo Klingon rispetto a lui.

agg. 21/07/2024

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Traduzione e adattamento: Italian KlinZha Society