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Pianeti e Lune dell’Impero Klingon

Lug 21, 2022 | Geografia e ambiente

BORETH

Boreth e la sua luna

Boreth è un pianeta abitato di classe M nel sistema Boreth.
Questo pianeta, situato nello spazio rivendicato dall’Impero Klingon nel Quadrante Beta, ospita il Monastero Boreth dedicato a Kahless l’Indimenticabile e il luogo più sacro della razza Klingon.
Boreth ha un satellite naturale ed è percorso su tutta la sua superficie da flussi di lava visibili dall’orbita che favoriscono le lunghe sessioni di meditazioni dei fedeli che sperano di avere delle visioni di Kahless. (TNG: “Rightful Heir”; DIS: “Through the Valley of Shadows”)

Boreth dista circa un giorno di viaggio dal pianeta Klingon Qo’noS e 12 giorni di viaggio in navetta da una località non specificata nel settore Gariman. (TNG: “Rightful Heir”)

Monastero di Boreth nel 2257

Secondo la leggenda, dopo aver unito il popolo e dato loro le leggi dell’onore, Kahless vide che il suo lavoro era completo. Una notte, raccolse le sue cose e partì diretto ai limiti della città. Il popolo pianse e lo pregò di non andarsene; tuttavia, Kahless era deciso ad andare via da quel luogo. Parlando al popolo, disse:
“Voi siete Klingon. Non avete bisogno di nessuno se non di voi stessi. Ora vado nello Sto-vo-kor. Ma prometto che un giorno tornerò. Cercatemi lì, su quel punto di luce”.
Una volta che i Klingon svilupparono il volo spaziale, i Seguaci di Kahless si recarono nel sistema stellare Boreth e costruirono un monastero su un pianeta in orbita attorno alla stella, chiamato anch’esso Boreth. (TNG: “Rightful Heir”)
Come tale, il monastero è occupato da guardiani, alti chierici e monaci.

Il monastero, l’unica struttura non nativa del pianeta, fu costruito vicino a grotte laviche naturali e con lo scopo di proteggere un raro minerale originario del pianeta: i cristalli del tempo. I Klingon custodiscono questi cristalli fin dalla metà del 23° secolo, (DIS: “Through the Valley of Shadows”)
Su Boreth anche il cancelliere Klingon non ha potere sul monastero o sui monaci. Uno scontro con i monaci di Boreth porterebbe inevitabilmente alla guerra civile e, molto probabilmente, il Cancelliere risulterebbe sconfitto.

Una regola del monastero dice che chiunque entri nel monastero come monaco non ne esca più.
Il contatto con i non-klingon è stato quasi inesistente per molti secoli, fin da quando il mondo era ancora giovane.
Si può dire che questo pianeta è il più spirituale di tutto l’Impero Klingon dove il mito e la leggenda si fondono con le tradizioni, visto che qui è stato clonato Kahless stesso, con la tecnologia più all’avanguardia. Un posto dove il tempo non ha importanza, nel senso più letterale del termine. 

Nel 2257, la nave della Sezione 31 NCIA-93 portò sul pianeta il bambino appena nato concepito dal Cancelliere dell’Alto Consiglio Klingon L’Rell con Voq, affinché fosse affidato alle cure dei suoi monaci. (DIS: “Point of Light”, “Through the Valley of Shadows”)

Più tardi, sempre nel 2257, l’Angelo Rosso apparve sul pianeta.
La USS Discovery riuscì a negoziare con il Cancelliere L’Rell di poter scendere su Boreth. L’ufficiale in comando della Discovery, Christopher Pike, visitò il monastero e riuscì a tornare a bordo della nave con un cristallo del tempo, custodito dai monaci e indispensabile per portare avanti la missione che l’equipaggio stava svolgendo. (DIS: “Through the Valley of Shadows”)

Una veduta del monastero di Boreth è stata raffigurata su diversi schermi di Promenade e Replimat di Deep Space 9. (DS9: “La musa”)

KHITOMER

Il pianeta Khitomer ha un posto speciale nella storia dell’Impero Klingon: è molto noto per essere stato teatro dei negoziati di pace tra la Federazione e l’Impero Klingon nel 23° secolo.
Per diversi anni il pianeta ha ricoperto il ruolo di avamposto militare anche per via della sua posizione strategica; si trova infatti nelle strette vicinanze del confine tra Impero Klingon e Federazione Unita dei Pianeti ma anche vicino al confine con l’Impero Romulano.

Per diversi anni l’esatta collocazione di Khitomer è stata dubbia.
Nel 2369, la mappa stellare “Deep Space 9 Traffic Control Database” collocava Khitomer all’interno dell’Impero Stellare Romulano.
Nel 2399, una mappa stellare della Federazione nell’ufficio dell’ammiraglio di flotta Kirsten Clancy indicava la posizione di Khitomer all’interno dello spazio Klingon. (PIC: “Maps and Legends”)

Successivamente alla distruzione della luna di Praxis e alla conseguente crisi anche economica dell’Impero, il Cancelliere Atzebur presiedette alla firma del Trattato di Khitomer che garantiva la pace tra le due grandi potenze.
Circa 40 anni dopo Khitomer fu pesantemente attaccata dai Romulani che causarono la morte di centinaia di Klingon. Nonostante i rapporti tra Federazione e Klingon non siano stati sempre stabili negli anni precedenti, la Federazione venne in soccorso dei Klingon con aiuti umanitari di vario tipo.
Questo evento in seguito divenne noto come il “Massacro di Khitomer”.
Alcuni dei bambini rimasti orfani nell’attacco (tra cui Worf) vennero adottati da personale della Federazione. (Star Trek VI: The Undiscovered Country; TNG: “The Neutral Zone”, “Sins of the Father”)

Il pianeta viene descritto come piccolo e lussureggiante e prevalentemente disabitato, con strutture luogo di eventi diplomatici e rifugio per alti funzionari governativi. Ampie aree sono riservate all’addestramento militare di personale sia della Flotta Stellare che delle Forze di Difesa Klingon.
Visto la sua destinazione esclusivamente militare l’accesso al pianeta è strettamente regolamentato, le visite turistiche non sono permesse se non in rari casi per visitatori accuratamente selezionati e verificati e sotto strettissima sorveglianza.

Secondo una importante guida ai luoghi dell’Impero, uno degli elementi centrali dell’avamposto è la Grande Sala, cuore di un edificio che ospita opere d’arte Klingon e federali con una splendida vista sul lago artificiale che si trova a est.
Le stanze dell’edificio ospitano anche statue dei passati cancellieri Klingon e dei presidenti della Federazione, a riconferma del ruolo che ha avuto Khitomer nel riunire in pace i due grandi rivali.

L’esterno dell’edificio centrale è circondato da un esteso giardino che ospita, insieme alla vegetazione autoctona, specie vegetali provenienti da diversi pianeti, Cardassia e Romulus compresi.

 

NARENDRA III

Narendra III è il terzo pianeta abitato nel sistema Narendra del quadrante Beta.
Il quadrante di origine di questo pianeta viene dedotto in base alla posizione del suo sistema stellare nelle mappe stellari che appaiono nell’episodio di Star Trek: Discovery “Magic to Make the Sanest Man Go Mad” e nell’episodio di Star Trek: Picard “Maps and Legends”.

Questo pianeta fu colonizzato dai Klingon prima del 2152, per via della sua strategica vicinanza con l’Impero Stellare Romulano.
In quell’anno, il Capitano Umano Jonathan Archer fu processato su Narendra III, sospettato di aver cospirato contro l’Impero Klingon. Archer fu condannato all’esilio a vita su Rura Penthe e il suo avvocato Kolos dovette unirsi a lui per un anno. Tuttavia, Archer è stato successivamente salvato da Rura Penthe dal suo equipaggio. (ENT: “Judgment”)

Nel 2344, l’avamposto fu attaccato e distrutto da quattro bird-of-prey romulani, un assalto che divenne successivamente noto come la Battaglia di Narendra III e che causò migliaia di vittime tra i coloni del pianeta.
La richiesta di soccorso dell’avamposto ricevette risposta dalla nave stellare della Federazione USS Enterprise-C che, sebbene in inferiorità numerica di quattro a uno, affrontò i Romulani, rimanendo però distrutta durante la battaglia.
Questa azione fu considerata un atto d’onore dall’Impero Klingon che portò ad un consolidamento dell’alleanza tra Impero e Federazione, fino a quel tempo un po’ incerta nonostante gli Accordi di Kithomer.

In una linea temporale alternativa, l’Enterprise-C scomparve durante la battaglia. L’avamposto fu distrutto e gli eventi portarono a un rinnovato conflitto tra la Federazione e l’Impero. (TNG: “Yesterday’s Enterprise”, “Redemption II”)

PRAXIS

Praxis, unica luna naturale del pianeta natale dei Klingon, Qo’noS, è stata utilizzata come struttura chiave per la produzione di energia dell’Impero Klingon nel 23° secolo.

Nel 2293, Praxis fu distrutta da una grande esplosione causata dall’eccessivo sfruttamento minerario e dalle precarie condizioni di sicurezza del luogo. L’esplosione causò una potente onda d’urto subspaziale e un inquinamento dell’atmosfera di Qo’noS, con il forte rischio di esaurimento dell’ossigeno del pianeta entro circa cinquant’anni terrestri dall’evento esplosivo.

Di ritorno da una missione nel quadrante Beta, la USS Excelsior subì l’onda d’urto e i dati rilevati indicarono che Praxis era esplosa.
Sulu inviò un comunicato offrendo assistenza, i Klingon risposero confermando l’incidente ma rifiutando gli aiuti e ordinando all’Excelsior di obbedire alle disposizioni del trattato rimanendo fuori dalla Zona Neutrale.

La distruzione di Praxis ha portato a un cambiamento politico significativo, poiché l’Impero ha dovuto dirottare risorse dal suo vasto budget militare per affrontare il cambiamento ambientale. Il Cancelliere Gorkon si rese conto che non potevano permettersi ostilità con la Federazione Unita dei Pianeti e si avvicinò alla Federazione con un’apertura di pace. Ciò mise in moto una serie di eventi, che alla fine sfociarono in una pace duratura tra la Federazione e l’Impero attraverso gli Accordi di Khitomer. (Star Trek VI: The Undiscovered Country; VOY: “Alliances”, “Flashback”)

Nella realtà alternativa, Praxis è stata distrutta da un evento catastrofico sconosciuto prima del 2259 e di conseguenza è stata gravemente frammentata.
In quell’anno l’equipaggio della USS Enterprise guidato da James Kirk raggiunse Qo’noS nel tentativo di catturare Khan Noonien Singh, responsabile di un grave attacco al quartier generale della Flotta Stellare, rifugiatosi sul pianeta klingon. (Star Trek Into Darkness)

RURA PENTHE

Rura Penthe è il sesto planetoide abitato nel sistema Beta Penthe. Questo sistema si trova nel Settore 21166 del Quadrante Beta.
Nel 2399, una mappa stellare della Federazione nell’ufficio dell’ammiraglio di flotta Kirsten Clancy colloca Rura Penthe all’interno dello spazio Klingon. (PIC: “Maps and Legends”)

Per secoli, l’Impero Klingon ha usato questo planetoide come colonia penale.
E’ ampiamente conosciuto come “il cimitero degli alieni”, a causa del fatto che l’aspettativa di vita di un prigioniero è al massimo di un anno. I prigionieri lavorano in una miniera di dilitio, che si trova a 35 gradi 27 minuti di latitudine nord 52 gradi 12 minuti di longitudine est. (ENT: “Judgment”; Star Trek VI: The Undiscovered Country)

I prigionieri di Rura Penthe sono costretti a condurre operazioni minerarie allo scopo di recuperare il dilitio dai vasti giacimenti che si trovano sotto la superficie.
La temperatura superficiale di Rura Penthe è estremamente bassa, il paesaggio è dominato da ghiacciai ed è sferzato da frequenti raffiche di neve. Senza vestiti, calore o cibo adeguati, nessuna forma di vita umanoide è stata in grado di sopravvivere per un lungo periodo in superficie (una condizione spesso usata per punire i prigionieri), quindi la maggior parte della struttura mineraria e carceraria si trova sottoterra.
Uno scudo magnetico racchiude la struttura mineraria e una vasta area circostante per impedire la fuga dei prigionieri.
La struttura è regolarmente pattugliata da guardie armate, ulteriori misure di sicurezza sono state ritenute non necessarie visto che il clima rigido in superficie è sufficiente a dissuadere chiunque dal progettare una fuga.
I prigionieri indossano abiti fatti con la pelliccia di animali sconosciuti, come confermato da Martia (e da Kirk e McCoy quando furono imprigionati a Rura Penthe).
L’attività mineraria viene eseguita utilizzando picconi e quelli che sembravano essere dei laser.
Il cibo dato ai prigionieri non è documentato, poiché non c’è vegetazione in superficie e l’unico animale conosciuto è il mastino sciacallo, anche se in alcuni punti delle miniere si possono trovare pozzi per il fuoco.
Tra i prigionieri ci sono sia donne che uomini, come confermato da Martia. La sua trasformazione in un bambino piccolo sembra anche suggerire che le miniere ospitino anche bambini prigionieri o schiavi (Star Trek VI: The Undiscovered Country)

La colonia è supervisionata da un guardiano Klingon che illustra le condizioni di lavoro del campo ai prigionieri in arrivo e li mette in guardia sull’unica punizione della colonia: “l’esilio in superficie” che ha come conseguenza la morte per congelamento nel giro di pochi minuti.

Nel 2152, il capitano della Flotta Stellare Jonathan Archer fu condannato all’ergastolo su Rura Penthe per il suo ruolo nell’assistere un gruppo di rifugiati fuggiti dal protettorato Klingon di Raatooras. Inoltre, l’avvocato di Archer, Kolos, fu condannato a un anno nelle miniere con l’accusa di condotta disonorevole da parte del magistrato.
Sebbene alla fine Archer sia stato salvato dal suo equipaggio, Kolos scelse di rimanere, poichè vivendo come un fuggitivo non avrebbe potuto mai vedere ripristinato il suo onore. (ENT: “Judgment”)

Nel 2293, gli ufficiali della Flotta Stellare James T. Kirk e Leonard McCoy furono condannati all’ergastolo su Rura Penthe dopo essere stati giudicati colpevoli dell’assassinio del Cancelliere Gorkon.
Martia, un prigioniero chameloide mutaforma, in accordo con le forze Klingon organizzò un tentativo di fuga per Kirk e McCoy, fornendo un motivo alle forze Klingon in superficie per ucciderli. Il complotto di Martia fu infine scoperto e Kirk e McCoy furono salvati dal capitano Spock e dall’equipaggio della USS Enterprise, dopo essere stati condotti oltre lo scudo magnetico da Martia. (Star Trek VI: The Undiscovered Country)

agg. 21/07/2022

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Credits di questa sezione Memory Alpha - Copyright Italian KlinZha Society
Traduzione e adattamento: Italian KlinZha Society

Extra Credits: Star Trek The Klingon Empire – Hidden Universe Travel Guides
Traduzione Italiana: Italian KlinZha Society