Kinta il Klinzha con guerrieri veri
E’ considerata da molti una semplice “variante dal vivo” del gioco classico, dove le pedine vengono ‘impersonate’ da dei veri e propri guerrieri.
Nel libro ‘The Final Reflection’ di John Ford si dichiara che tale modo di giocare il Klin-Zha
fu il primo introdotto, ma era sicuramente
più cruento di quello attuale.
Infatti, per ogni pedina, prendeva posto un guerriero, solitamente un klingon orfano o abbandonato,
che cercava il proprio riscatto cercando la gloria in tornei annuali del gioco, il premio finale era,
oltre alla propria vita, la possibilità di salire al comando di una nave stellare
e magari ottenere l’ingresso con onore in qualche Casata dell’Impero.
Le regole rimangono le stesse del gioco da tavolo, sia per le mosse che le varie ‘attitudini’
delle singole pedine.
Al Klin-Zha Kinta si opponevano così due gruppi di guerrieri in scontri diretti, uno contro uno,
con l’unica differenza, rispetto al gioco attuale, che la ‘pedina’, oltre alla sconfitta, perdeva anche la vita.
E’ però oscura la modalità di combattimento e la scelta delle armi dei singoli giocatori o l’abbinamento del guerriero al tipo di pedina, nel romanzo non ci sono accenni così dettagliati per il gioco della Klin-Zha Kinta.
Ad esempio, Chan Sutai Kolarch (Chandler Archibald) appassionato di storia e cultura Klingon, nel suo sito: www.geocities.com/Area51/Starship/3090/klinzhakinta.html
fa una lunga trattazione che esplica l’abbinamento delle armi ai guerrieri e delle armi con le rispettive pedine.
Questa modalità di gioco prevede un complesso abbinamento di più armi per ogni singolo guerriero che, in base allo scontro in cui devono cimentarsi, prediligono un’arma tra quelle in loro dotazione.
Un’altra possibile modalità di gioco potrebbe essere quella di abbinare al guerriero che impersona le varie pedine una singola arma (per Chan Sutai Kolarch dovrebbe essere la Mazza) o per ogni tipologia di pedine (Flier, Fencer, ecc.) una specifica arma (Bat’leth, Mek’leth, ecc..) permettendo al guerriero di cimentarsi con una sola arma per ogni combattimento, scegliendola all’inizio della partita, sulla base delle proprie capacità.
Quest’ultima soluzione intermedia potrebbe risultare così abbastanza rapida, nel suo svolgimento, rispetto a quella più articolata descritta da Chan Sutai Kolarch, ma meno monotona di quella sempre da lui descritta, con un solo tipo di armamento.
Di seguito vengono visualizzate le armi che molto probabilmente venivano impiegate nel Klin-Zha Kinta: