Uomo al piano zero – Urania n° 596
Titolo originale:
Ground zero man
Lingua originale: inglese
1° ed ORIGINALE.: 1971
1° ed. ITALIANA : 1972
Autore: Bob Shaw
Copertina: Karel Thole
Editore IT: Mondadori
URANIA n° 596
di Giuliana Abbiati
Racconto un po’ datato ma con un’idea di base, a ben vedere, sempre attuale.
Se aveste l’opportunità di distruggere tutte le bombe atomiche – distruggere, proprio nel senso di farle saltare in aria – come vi comportereste?
Escludendo il lato economico o di puro potere personale e volendo utilizzare questa nuova arma con un unico intento umanitario, si avrebbe nelle proprie mani l’incredibile possibilità di eliminare tutti gli armamenti su tutta la terra mettendo così fine a ogni guerra e sottraendo il nucleare a tutte le nazioni.
Ma come fare? Uno dei grossi problemi di questa storia è riuscire ad accedere agli uomini importanti, a guadagnarsi la loro credibilità sia sulla esistenza che sull’effettivo potere di questa arma. Inoltre, bisognerebbe anche evitare che solamente uno dei paese interessati si guadagni l’utilizzo della stessa causando così un danno più grave del previsto.
In effetti è un racconto alquanto particolare, e nonostante siano passati quasi 50 anni dalla pubblicazione sarebbe una questione di difficile soluzione anche attualmente.
Il nostro inventore non è un pezzo grosso, non lavora per la CIA o altre società governative né conosce persone potenti; è semplicemente un matematico che riesce, attraverso una serie di calcoli, a concepire e quindi a costruire una macchina in grado di distruggere – volendo – tutte le bombe nucleari sulla terra. La sua idea fissa diventa così l’eliminazione di tutte le bombe in un colpo solo attraverso questa sua macchina, ma far detonare tutte insieme le centinaia di bombe atomiche in un solo momento creerebbe un disastro apocalittico. Per questo motivo il nostro matematico invia un ultimatum entro cui la nuova arma verrà messa in azione e, nel caso in cui, i governi non l’avessero preso sul serio egli farà esplodere i missili che nel frattempo non saranno stati smantellati facendo così danni inimmaginabili agli stati che non gli hanno creduto.
Egli non chiede soldi, non chiede fama, ma solo la pace nel mondo e, paradossalmente, se non starà ben attento o se non sarà abbastanza credibile, potrebbe commettere un disastro di proporzioni apocalittiche.
Sembra in effetti più una tematica dei “confini della realtà” e l’epilogo poco chiaro non aiuta di molto il lettore a capire la sviluppo del finale anche se, alla fine, dopo il trambusto, le corse, gli inseguimenti, i sotterfugi, le sparatorie, tutto quello che il matematico riuscirà a raggiungere, la fase finale del racconto sarà la creazione di un ulteriore dispositivo di sicurezza per evitare scherzi del genere in un prossimo futuro.
Tutto questo correre per niente? Beh, in realtà la domanda resta. Se a un uomo qualsiasi viene data la possibilità di cambiare il mondo, fino a che punto verrà ascoltato? •
pubblicato su Fantazone n° 42 – ottobre 2020
immagine di copertina by pixabay.com
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