Star Trek: Discovery – 4×12

Star Trek: Discovery – 4×12

di Alessio Candeloro

Discovery 4×12

Eccomi a parlare con voi dell’episodio 4×12 “Spieces Ten-C”.
Devo dire che è stato un episodio che ho apprezzato moltissimo. Il tentativo di comunicare da entrambe le parti è stata veramente una parte ben scritta. La matematica come linguaggio universale anche applicato ai feromoni e ai colori. Ottimo modo per imbastire una lingua di base oltre le parole o la classica lettura del pensiero. L’empatia dimostrata dalla specie 10c quando gli è stato comunicato che l’A.M.O. ci faceva paura è stato un momento davvero interessante. Sull’aspetto della specie intergalattica avrei immaginato un altro aspetto ma, alla fine, ci sono stati rappresentati come totalmente alieni rispetto a noi. Anche se nella fantascienza, alieni con queste sembianze, si sono già visti.
Ovviamente, uno o due passi avanti fatti dalla diplomazia, vengono rovinati da quel genio, simpaticone e menefreghista di Tarka. Ormai è chiaro a tutti (Book, Reno, equipaggio della Discovery, delegati, e persino a noi spettatori) che a lui della 10c, della Terra, di Ni’Var, degli altri pianeti e delle miliardi di esseri senzienti, non interessa assolutamente nulla. Lui vuole solo raggiungere l’altro universo e il suo amico. Il resto non ha importanza. E Book se ne accorge troppo tardi. E ne paga le conseguenze nonostante gli avvertimenti di Reno. Ora sembra che la 10c non si fidi più, giustamente dei nostri eroi. Ai loro occhi può sembrare che il tentativo diplomatico di comunicare fosse solo un diversivo. Il generale Ndoye dovrebbe essere degradata a soldato semplice e messa alla pulizia degli spurghi dei motori a impulso di una nave da carico automatizzata. Cioè, hai comunicato fino a 5 minuti prima a voce con Book e Tarka, e ora, nel momento più importante, ti fidi di un messaggino scritto. Ma chi ti ha promossa? Bah.
Invece, visto che l’episodio scorso ne ero rimasto perplesso, ho trovato molto ingegnoso il come abbiano giustificato il fatto che Zora non si fosse accorta della sparizione di Reno. Ovviamente io avrei messo il comunicatore dell’ingegnere dentro una consolle, in una paratia, in un contenitore per le spore, in tubo di jefferies adiacente alla sala macchine. Insomma in un posto dove non era possibile vederlo ma che avrebbe mandato i segnali sempre dall’ingegneria. Ma naturalmente il genio Tarka lo mette dove c’è una grata. Bisogna riconsiderare il termine “genio”.
Comunque ora abbiamo la specie 10c spaventata e arrabbiata, Tarka che si dirige alla fonte di energia per distruggere tutto e tutti in due galassie mentre lui se ne va in un altro universo e Reno che, grazie al suo ingegno (vedi Tarka cosa vuol dire essere geni?) usa la liquirizia per mandare un messaggio alla Discovery:
“Qui la situazione è tragica. Tarka è un pazzo. Fermate questa nave con ogni modo possibile”. Che sta a significare che lei e Book sono sacrificabili per la sopravvivenza di tutti.
Riuscirà Burnham (che nell’ultima immagine dopo il messaggio di Reno sembra che le si sia fermato il cuore con la stanza che le gira intorno) a seguire la logica e fare la cosa giusta? Il bene dei molti, varrà più di quello dei pochi, o di uno (Book)?
Lo scopriremo (ma vah!) nell’ultimo episodio. Io credo che, alla fine, saranno proprio le abilità telepatiche/sensoriali di Book (sentiva gli alberi della foresta sul pianeta di decathlon) a salvare la situazione e a far tornare la serenità con la 10c.
E speriamo che Tarka finisca in gattabuia, altro che realtà alternativa idilliaca.
Ci sentiamo al prossimo, ultimo Disco-episodio per questa stagione. 😊🖖
Star Trek: Picard – 2×02

Star Trek: Picard – 2×02

di Alessio Candeloro

Star Trek: Picard – 2×02

Beh, che dire. Parliamo oggi dell’episodio 2×02 “Penance”.
Meraviglioso credo sia il termine più adatto. Gli autori sono riusciti a creare una realtà alternativa forse ancora migliore, seppur nella sua spietata crudeltà e tragicità, dell’universo dello Specchio. In effetti, come ci è stato raccontato lo Specchio, non avremmo mai potuto vedere i personaggi di TNG nella versione Impero Terrestre visto che nel 24° secolo l’impero era già caduto. Ma, come ci ha insegnato l’episodio di TNG “Universi Paralleli”, esistono 285.000 (almeno) realtà alternative. Questi universi distopici a me piacciono sempre molto.
Stewart ha recitato alla grande. Riesce a far sentire benissimo i due Picard. Quello dell’universo Prime e, soprattutto, quello quando si cala nella parte del generale. Saldo, autoritario, un condottiero crudele che guida col pugno di ferro. Quando c’è stata la scena in cui urla: “Da me, soldato!” è stato sublime. Ma anche quando rivede la regina Borg traspare lo shock e rivediamo il Picard emotivamente scosso dell’episodio di TNG “Famiglie” e del film “Primo Contatto”. Voto a Stewart: 10 pieno.
La storia dell’episodio è molto buona, con scene che resteranno nella mente dei fan per molti anni. L’esposizione dei teschi nella sala in casa del Generale Picard, ci racconta una storia di terrore credo più terrificante dello Specchio. Mettere, con la grande esposizione verbale di Q, le storie di Dukat, Martok e Sarek è stato uno strizzare l’occhio ai vecchi fan (e far scoprire le altre serie ai nuovi fan instillando curiosità su questi personaggi), e presentarci la parte più oscura di Jean-Luc, specie sentendo il discorso olografico del Generale riprodotto dal nostro ammiraglio.
Ho trovato geniale l’idea di questa strana, improbabile e molto pericolosa, alleanza tra Picard e i suoi con la regina Borg. Sicuramente, ad un certo punto, cercherà di tradirli. Un conto è essere una grande minaccia in un universo, ma esserlo in due è ancora meglio. Specie se puoi viaggiare nel tempo (prima del primo contatto) e plasmare quel futuro a colpi di nanosonde e assimilazione.
Ora alcune cose che mi hanno incuriosito (spero anche a voi) e spero troveranno spiegazione nei prossimi episodi.
1) Q dice che è Dukat la ragione del corpo sintetico di Picard. Nel senso che li ha creati lui?
Se fosse così, vorrebbe dire che i Soong (da Arik ad Altan Inigo) non si sono occupati di androidi con cervello positronico. Allora di cosa?
2) A proposito dei Soong, vediamo a San Francisco una statua olografica di un certo Adam Soong. La posizione dell’immagine ricorda molto quella della statua di Zefram Cochrane eretta dopo il primo contatto con i Vulcaniani (Archer ne aveva una riproduzione in scala nel suo alloggio sulla NX-01). Che sia stato lui a stabilire il primo contatto? Che abbia cominciato, rubando la tecnologia ai vulcaniani, l’espansione della futura Confederazione?
3) Il punto di divergenza (quando Q altera la linea temporale), a detta della regina Borg, è il 2024.
In Star Trek spunta nuovamente questa data. 2024 è la stessa data (nei giorni tra il 30 agosto e il 03 settembre) in cui il comandante Sisko, il tenente Dax e il dottor Bashir vengono coinvolti nella “Rivolta di Bell” (dove Sisko prende il posto di Bell) a San Francisco. I due fatti si incroceranno visto che i nostri eroi, grazie alla regina Borg, andranno a Los Angeles?
4) Sembra che Q non stia bene. Lo nota Picard. Forse essersi invecchiato può aver accelerato una sorta di demenza senile del continuum? Magari era già presente in lui e adattarsi all’età di Picard (ovviamente in proporzione per un Q) può aver velocizzato il processo.
5) Chi sarà l’osservatore da trovare che ha bisogno di aiuto di cui parla la regina Borg?
Io voto per Laris. Anche se non so cosa ci faccia nel 2024.
6) il gatto olografico creato da Jurati in questo universo ci fa intendere che lei sia contro questa dittatura quindi immagino che i due personaggi (come Elnor che combatteva per la libertà) fossero molto simili.
Bellissimo sapere che il micio olografico si chiama Spot. Beh, Spot 73… Miao 🤣
Nel complesso ho trovato l’episodio fantastico, scritto bene quanto il primo, se non meglio. Sono curioso del prossimo, imminente viaggio nel tempo. Sperando che la ferita di Elnor a fine episodio, non sia fatale. Non credo l’abbiano fatto per evitare di far girare per Los Angeles un umanoide con le orecchie a punta.
Nel 1957 T’Mir (la bisnonna di T’Pol) girava per Carbon Creek (Pennsylvania).
Nel 1986 Spock girava per San Francisco.
Nel 1996 Tuvok girava per Los Angeles.
Nel 2004 T’Pol girava per Detroit.
Quindi, morirà o vedremo qualcuno con le orecchie a punta e il sangue verde nel 2024 girare per Los Angeles?
Staremo a vedere.
Ci sentiamo al prossimo episodio. 😊🖖
Star Trek: Picard 2×01

Star Trek: Picard 2×01

di Alessio Candeloro

Star Trek: Picard – 2×01

Jean-Luc Picard is back! Eccomi a parlare con voi dell’episodio 2×01 “Star Gazer”. Innanzitutto ho trovato meraviglioso il gioco di parole del titolo che ha una triplice valenza.
1) Ciò che gli diceva sua madre Yvette (che scopriamo solo ora, dopo 35 anni, 7 stagioni di TNG, 4 film, 1 stagione di PIC, essere stata oggetto di violenza domestica da parte del padre Maurice).
2) il nome della vecchia nave di Picard (il suo primo comando).
3) la nuova nave di Rios, tornato nella Flotta dopo gli eventi della prima stagione di PIC.
Questo primo episodio parte col botto, la tensione è sempre alta e, anche nei momenti più calmi, si resta incollati alla sedia. Rivedere Guinan è stato bellissimo (in quanto grande fan di TNG) e spero possa tornare visto che lei e la sua razza sono molto sensibili ai cambi temporali.
Ma che dire del nuovo incarico di Picard: “Cancellerie dell’Accademia della Flotta Stellare”. Come tale tiene un discorso ai nuovi cadetti, presentando il primo cadetto romulano (sangue puro) nella storia della Flotta: il suo pupillo Elnor. A quanto si capisce il titolo di Cancelliere, sostituisce quello che, fino alla fine del 24° secolo era il Sovrintendente. Come tale Picard vorrebbe aggiornare il test della Kobayashi Maru. Ma, come vediamo nell’episodio, viene “distratto” da una missione molto più importante.
Prima di addentrarci nella parte più succulenta della puntata vediamo che l’affascinante Laris, la governante/amica/confidente/e anche un po’ guardia di Picard, manifesta un profondo sentimento amoroso nei confronti del nostro ammiraglio. Dopo la morte del marito Zhaban c’è questa consuetudine romulana di onorare la vecchia storia d’amore amando più profondamente quella successiva. Ma Picard, a disagio come sempre quando si tratta di amore, diciamo che per ora declina la cosa. Ma secondo me, alla fine capitolerà. Comunque a metà episodio parte in missione e, devo essere onesto, mi è dispiaciuto che non abbia detto nulla a Laris, nemmeno lasciando un messaggio. Infatti si vede lei rientrare in casa e lui andare via. Spero che l’amore, alla fine, vinca. Vedremo.
Nella parte interessante della puntata vediamo questo squarcio nello spazio e la USS Stargazer del capitano Rios indaga. Intanto recupera Jurati, arriva Sette (sulla ex nave di Cristóbal), arriva Picard e, infine anche Musiker sulla nuova USS Excelsior (dove presta servizio anche Elnor). Dalla spaccatura spaziale (dai colori verdi, chi sarà mai?? 😂) spunta una nave a forma di….. Ehm… Asterisco?! 🤔 chiaramente Borg.
Picard apre un canale e i Borg dicono che vogliono…….la pace.
Interssante cambio di strategia.
Sette non gli crede, Picard è speranzoso e possibilista, Rios è cauto ma pronto a sparare ai Borg.
La collettività dice che invierà un rappresentante: la loro Regina.
Rios dice di non teletrasportare nessuno ma loro lo ignorano e mandano una figura (che ricorda un po’ Darth Vader al femminile) sulla plancia, la quale comincia ad utilizzare delle estremità allungabili che si inseriscono nelle consolle della nave e cominciano a prendere il controllo non solo della Stargazer, ma dell’intera flotta federale riunita a quelle coordinate perché costruita in parte con tecnologia Borg (gli esperimenti compiuti sul cubo della prima stagione con gli ex-B)
E meno male che volevano la pace.
Picard fa l’ultima e unica cosa possibile.
Attiva l’autodistruzione.
Ma prima che tutto esploda la Regina (siamo sicuri?) gli dice, come gli diceva sua madre: “Alza lo sguardo”.
Tutto esplode. Tutti morti.
Ma stranamente Picard si risveglia nella sua tenuta in Francia. Il cielo è diverso, come se ci fosse una griglia di energia che avvolge l’intero pianeta. Lui è vestito diversamente e si accorge di avere un badge completamente diverso. Comincia a girare per casa, chiamando Laris, ma spunta un sintetico che asserisce di essere il governante. Mentre il nostro eroe disperato, cerca di capire cosa succede, una voce fuori campo gli fa alzare gli occhi. Gli dice quanto è invecchiato e, con uno schiocco di dita, si invecchia anche lui per adattarsi.
Il mitico Q è tornato! Con una frase che fa ben sperare noi fan e tremare Jean-Luc: “Gli esami non finiscono mai.
Allora, diciamo che se la serie tiene questo ritmo e tutti gli episodi sono stati scritti altrettanto bene, possiamo aspettarci una stagione di altissimo livello. Io credo che (visto ciò che è stato annunciato sulla prossima stagione) questa seconda e la prossima terza stagione saranno unite, a formare come una sola storia che vedrà la conclusione alla fine della terza. Ma è troppo presto per dirlo.
Mi sono piaciuti un sacco tutti i riferimenti alle scorse serie (i pannelli con le navi delle serie passate, la voce fuori campo che ordina al professor O’Brien di presentarsi a rapporto in aula magna, il libro che Picard dona a Elnor scritto da Spock), la navi viste in questo episodio mi hanno fatto venire voglia di averle in modellino (Forza Eaglemoss, mettile in vendita al più presto 😊😊), le divise sono veramente belle, ecc.
Ora alcuni ragionamenti su un paio di cose.
1) Prima di recarsi in Accademia, Picard cerca il libro di Spock da portare con sé. Laris lo trova e glielo dà. Sul tavolo possiamo notare una stele. Quella è (e lo dico con sicurezza perché adoro la serie) la stele che Sisko rompe in un episodio di DS9. Picard la ricostruisce. Ma perché? Come l’ha avuta? Vero che lui è un patito di archeologia e di xenoarcheologia, ma come mai gli autori, per ben due volte (nel trailer e nel primo episodio) ce lo mostrano?
Che sia il preludio al ritorno del Sisko?
In effetti per i Profeti (e Sisko è mezzo Profeta) il tempo non ha importanza, e se non lo avessero anche i diversi Universi?
Io incrocio le dita e che il Sisko ritorni per aiutare i nostri eroi.
2) I Borg, il loro comportamento e la loro Regina.
Tutto molto strano. Il messaggio. L’aspetto fisico della Regina, le sue parole prima dell’esplosione, la forma della nave.
Qui gatta ci cova. Potrebbe essere stato Q che, sotto le mentite spoglie della Regina col nuovo look, persegue i suoi scopi. Come fece nell’episodio di VOY “Q2” quando si trasformò in un comandante Chokuzano per dare una lezione di umiltà a suo figlio. Ma che senso avrebbe poi presentarsi a Picard con le solite sembianze? (bellissimo vederlo giovane e poi adeguarsi all’invecchiamento di Picard con il solito schiocco di dita).
E se invece lo avesse salvato semplicemente per fargli vedere un nuovo modo di affrontare la situazione Borg? Per poi portarlo, a fine stagione, nel suo universo e nel suo tempo per risolvere tutto.
Resta sempre il fatto di capire come mai la Regina Borg abbia usato le parole di sua madre.
Quesiti che spero troveranno una risposta.
Per adesso direi che come prima puntata della nuova stagione, sono molto molto molto soddisfatto. Spero continui così.
Ci vediamo al prossimo episodio. Attivare!
Star Trek: Discovery – 4×11

Star Trek: Discovery – 4×11

di Alessio Candeloro

Discovery 4×11

Eccomi a voi per parlare dell’episodio 4×11 “Rosetta”.
Titolo, a mio parere meraviglioso. Mi riporta alla mente ricordi di scuola quando studiai gli antichi egizi e il modo per decifrare i geroglifici. Decifrazione riuscita proprio grazie a questo pezzo di granodiorite che, anni dopo potei ammirare al British Museum di Londra. Accantonando un attimo i miei ricordi, i nostri eroi partono alla ricerca di un modo per comunicare con la specie 10c. Scendono sul pianeta (semi distrutto circa 1000 anni prima da una pioggia di meteoriti) gassoso vicino alle coordinate dell’ipercampo impenetrabile dove dovrebbero trovarsi gli alieni. Attorno alla stella ci sono degli anelli di Dyson dello stesso materiale di cui è composto il controllo della A.M.O. Siamo sulla pista giusta. Il generale Ndoye reputa però la missione una perdita di tempo prezioso.
Ma in effetti, come si può comunicare con una specie (a qualsiasi livello socio-tecnologico) senza dei dati e un contesto culturale?
La missione parte e va anche a buon fine. Si scopre che la specie comunica attraverso i feromoni (che qui viene mostrata come una polvere che rimane sospesa nell’aria). Questi feromoni, assorbiti dalla pelle, scatenano sensazioni e visioni. Si capisce, grazie alla squadra di sbarco composta da Burnham, Saru, Culber e Detmer, che non sarà una comunicazione semplice. E come fa notare Saru (che per alcuni minuti torna lo spaventatissimo kelpiano anche senza gangli come una volta), non è detto che la distruzione che la A.M.O. porta nella nostra galassia sia per i 10 mc motivi di preoccupazione o interesse. Magari sanno esattamente cosa provoca ma, semplicemente e in maniera terrificante, non lo reputano un problema. Magari ci vedono come noi vediamo unn formicaio. Non diamo importanza alla cosa, né ci facciamo dei problemi a distruggerlo. Incrociamo le dita per i nostri discendenti del 32°secolo.
Nel frattempo sulla Discovery, o meglio, fuori dalla Discovery, Book e Tarka che hanno seguito la nave federale cercano un modo di salire a bordo. Vogliono agganciarsi, occultati, alla nave di Burnham per poter entrare nell’ipercampo della 10c e distruggere il controllo della A.M.O. in modo tale che la minaccia per la nostra galassia sia scongiurata e nessuna nuova anomalia possa prenderne il posto. Per fare ciò Tarka vuole rendere cechi i sensori di Zora in una specifica zona della nave per potersi agganciare. Con una serie di sotterfugi arriva in sala macchine e riesce a scaricare la patch creata per il suo piano. Intanto Book, che ha sentito una conversazione tra la presidente T’Rina e una scontenta generale N’doye, vuole convincere l’umana della validità del loro piano. Lei dovrà solo tenerli informati sui piani della Discovery. Lei accetta alla sola condizione che prima diano spazio alla diplomazia. Book gli da la sua parola. La sua però. E qui, quanto ci scommettiamo che Tarka farà l’ennesima cavolata? Staremo a vedere.
Tarka, la volpe, il più furbone tra gli scienziati, viene beccato da Reno in sala macchine. E siccome abbiamo imparato che qui gli scienziati sono superfurbi, cosa farà Reno alla vista del risiano?
A) si teletrasporta fuori con un doppio tocco del comunicatore e avvisa la sicurezza
B) si teletrasporta fuori e isola la sala macchine con un campo di forza di livello mille mila
C) chiede a Zora di isolare la zona dove è rannicchiato Tarka
D) si fa catturare senza opporre resistenza
Allora… Io cosa farei… A + B. Lei invece? Ovviamente l’opzione D. 😔😔😔 Così Burnham torna sulla nave con le belle notizie sui dati raccolti sul pianeta gassoso, Book, attraverso una paratia e il suo controller riesce a vederla senza farsi beccare. Ma al ritorno sulla sua nave trova Reno e Tarka con la faccia del tipo: “Mi ha scoperto. Cosa potevo fare?”
Ora, passi che Reno sbagli cosa fare. Ma Zora che non si accorge che manca un membro dell’equipaggio? 🤔🤔🤔 Va beh…
E la Discovery parte alla volte dell’ipercampo.
E anche in questo episodio, risolveremo tutto negli ultimi due. Forse 🤣🤣
Alla prossima Disco-puntata.
Star Trek: Discovery – 4×10

Star Trek: Discovery – 4×10

di Alessio Candeloro

Discovery 4×10

Eccomi a voi, con colpevole ritardo (ma leggermente giustificato da impegni lavorativi), per parlare dell’episodio 4×10 “The Galactic Barrier”. Episodio dal sapore amaro.
Si poteva scoprire di più sulla specie 10c ma, invece, scopriamo di più su Tarka e il suo amico Oros con il quale doveva raggiungere un paradisiaco universo.
Gli autori non fanno proprio nulla per renderci simpatico il buon vecchio scienziato di Risa. Anzi, vediamo che viene trasferito nel laboratorio di Oros come aiutante. Doveva dare una mano all’alieno per la creazione di un motore ad energia alternativa. Ma Oros ha uno scopo diverso. Creare un teletrasporto multidimensionale. Dopo un anno di prigionia condivisa con Tarka (come ha fatto a resistere così tanto Oros resta il vero mistero), il marchingegno è pronto. Ma una mancanza di energia lo fa spegnere. E qui scopriamo l’infamata di Tarka. Doveva tradire Oros e consegnare il dispositivo alla Catena Smeraldo. Ma quando le guardie arrivano (e picchiano Oros per un bel po’) Tarka ne fa fuori una e cerca di portare via l’amico. E per essere un genio direi che dimostra, nuovamente nel giro di due puntate, quanto sia sciocco. Se ci tieni al tuo compagno lo avverti e cerchi con lui una soluzione per quando attiverete il congegno. Così, Oros è troppo ferito e non riesce a muoversi, perdona Tarka e gli dice di scappare e salvarsi almeno lui. Il risiano resta sbigottito ma fugge veloce come il vento con la promessa “Tornerò a prenderti”.
Quando torna al campo Oros non c’è ma trova un simbolo inciso su una parete del laboratorio. Tarka è convinto che Oros sia arrivato nell’altro universo. Sarà, staremo a vedere.
Per quanto riguarda i nostri eroi della Discovery li vediamo reclutati (ma vah!) nella missione “Contatta la 10c” (bella la scena della riunione della Flotta più la Terra e Ni’Var con tutti i traduttori della Flotta Stellare dal 22° al 32° secolo). Alcuni delegati partiranno alla volta della barriera galattica per attraversarla e raggiungere la specie aliena e far sapere loro che la A.M.O. è altamente distruttiva per noi.
Prima della partenza vediamo Bryce lasciare la nave per rimanere a lavorare con Kovich. Certo che Discovery ci ha abituati alla perdita dei membri della plancia come nessuna serie aveva mai fatto prima 😮😮.
Saru, forte del fatto che la loro missione può essere senza ritorno, dichiara il suo interesse romantico alla presidente T’Rina e lei, con il provvidenziale arrivo del suo aiutante, glissa completamente la risposta 😂😂
E voi direte: “un amore mancato o, nel migliore dei casi, un amore futuro”. E invece no. La delegazione di Ni’Var non arriva in tempo quindi la presidente rimane a bordo come delegata del suo pianeta. Saru lo scopre dopo la partenza e da più di 2 metri di altezza diventa circa 50 cm dall’imbarazzo 😂😂 e di nuovo Culber gli dice che il suo è un comportamento sciocco. Tipo: ” Forza comandante, ormai è a bordo. Sa quante belle sedute di meditazione potrà fare? 😉🤣🤣
Ma perché la Discovery è partita in fretta?
Semplice. Perché la sfiga segue questo equipaggio come un’ombra. La nuova A.M.O. consuma il minerale più in fretta di quella precedente e quindi, invece di avere una settimana, bisogna contattare la 10c entro 12 ore.
Tralasciamo il fatto di come venga rappresentata visivamente la barriera galattica rispetto agli episodi della TOS.
Ho trovato però carino il modo con il quale viene attraversata. Oddio, su questo i kelvani erano avanti centinaia di anni già dal 23° secolo.
Ma siccome dopo questo episodio ne mancheranno solo 3 al finale di stagione, bisognava aumentare il livello sfiga generale.
No tranquilli, nessuno (per ora) ha dato segni di superpoteri alla Gary Mitchell (anche se una USS Mitchell viene nominata guarda caso in questo episodio che parla di barriera galattica), ma il buon ammiraglio “brizzolato” Vance reca funeste notizie attraverso un messaggio olografico distorto e incompleto diretto alla presidente Rillak (a bordo della Discovery come delegato federale) e a Burnham
La A.M.O. si dirige verso il Quadrante Alfa. E colpirà Ni’Var, Titano e la Terra.
Rillak dice al capitano che l’informazione deve rimanere segreta. Altrimenti equipaggio e delegati si potrebbero distrarre. Burnham sostiene, ovviamente l’opposto. Queste due a fine stagione o si uccidono o diventano grandi amiche.
Dopo un piccolo siparietto in plancia dove ogni membro dell’equipaggio dice quanto è bella la Terra, quanto gli manchi e dove vorrebbe andare una volta tornato, Rillak decide che le persone a bordo dovrebbero essere informate e lo dice a Burnham. Il capitano fa attivare il canale di comunicazione su tutta la nave e poi, con un tocco di genio: “Attenzione a tutti!… La presidente Rillak deve dirvi una cosa” 😂😂😂Burnham genio assoluto. Diciamo che si prende una piccola rivincita su tutte le parole brutte che Rillak le ha detto nelle puntate scorse 😂😂😂.
Ora che tutti sanno, ora che la barriera galattica è superata, facciamo rotta verso la specie 10c.
E, aggiungo io, procediamo con il primo contatto, intavoliamo delle trattative e salviamo la situazione. Tutto in soli 3 episodi. Sul filo di lana come sempre.
E speriamo che la specie 10c non sia una boiata pazzesca.
Ci vediamo alla prossima Disco-puntata.