Star Trek: Picard – 2×09
di Alessio Candeloro
Star Trek: Picard – 2×09
Ed eccomi a voi per parlare dell’episodio 2×09 “Hide & Seek”.
Ritorna Elnor con la sua infallibile spada e, anche se è solo la sua versione olografica (con tanto di emettitore autonomo), è stato carino che avesse al suo interno i ricordi del vero romulano e che togliesse quel peso dal cuore di Raffi che si sentiva tremendamente in colpa. Rios è a un passo dal rimanere nel 2024 anche se il dovere ancora guida le sue scelte. Tallin direi che si conferma uno dei miei personaggi preferiti di questa stagione. Ottima nel far uscire Picard dal suo “blocco” mentale e davvero brava col fucile a energia. Raffi e Sette, nelle scene d’azione mi sono piaciute un sacco. Bella chimica tra le due. Spiner (Adam Soong) sta dando una bella prova (come fece in ENT interpretando Arik) nel ruolo di cattivo. E vedere il volto di Data che vuole uccidere Picard, mi fa tornare alla mente il buon vecchio Lore.
Il gruppo militare “borghizzato” da Jurati è proprio un’ombra dei veri droni borg. E meno male, altrimenti con un fucile, un phaser, una spada e dei coltelli, la resistenza dei nostri sarebbe stata davvero “inutile”.
Discorso tra Jurati e Regina Borg. A mio parere ci sta tutto. Non la trovo una forzatura ma bisogna capire quanto questo influenzi i Borg del nostro universo, se li influenza. In teoria dovrebbe, visto che nei primi episodi si è detto che ogni Regina ha un collegamento interdimensionale con le altre. Staremo a vedere nell’ultimo episodio e nelle serie future. Sicuramente andrà bloccato ciò che ha portato i nostri eroi nel passato della linea della Confederazione. L’autodistruzione innescata da Picard? L’intervento di Q? Un qualcosa che ci verrà svelato nell’ultimo episodio? Vedremo.
Sulla questione “ci devono essere 2 Renée”, credo che una delle due sarà Kore. Cercherà di fermare suo padre (che vuole sabotare la Missione Europa) e, in qualche modo, farà coincidere il suo DNA con quello della Renée che deve morire. Ma questa è una mia teoria.
Contento del fatto che Sette è tornata Sette con i suoi impianti, anche se su questo ho un piccolo dubbio.
Ma, le due cose che più mi hanno sorpreso sono che la Regina si è portata via l’unico mezzo di trasporto per tornare nel futuro. E, in più, si è portata nel quadrante Delta il corpo di Elnor
E ora Picard. Jean-Luc. Il suo segreto. La cosa che più lo ha addolorato e che ha nascosto persino a se stesso.
Nell’episodio di TNG “Dove nessuno è mai giunto prima” (1×06) vediamo Picard parlare con la sua anziana madre che gli dice di sedersi accanto a lui e prendere insieme del té. Poi, lo stesso Picard, parla di quella visione, di quel “ricordo”, con Riker.
Ma in questa puntata di PIC scopriamo che la madre si è suicidata in giovane età. Molto prima di diventare una donna anziana dai capelli bianchi.
Tutti a urlare che non era possibile, non era canon, gli sceneggiatori si erano sbagliati e anche di grosso.
Ma se questa stagione di PIC ci ha insegnato qualcosa (forse sarebbe meglio dire l’intera serie) è che il nostro capitano sta affrontando tutte le sue paure e, come ogni bambino che può soffrire di un tale trauma, si è creato un ricordo (la madre anziana) per alleviare il dolore. Io ho trovato la cosa più che buona. Si poteva dare meno risalto alla parte introspettiva del personaggio nella serie? Forse si. Ma, da quello che disse Stewart a inizio progetto, forse era proprio lì che lui voleva arrivare. Se così fosse, ci sta riuscendo. Tutt’al più, se vogliamo capire questa serie dovremmo considerare questo: ha affrontato la paura di invecchiare, di sentirsi inutile, di morire, di avere un lato oscuro, di amare, e la paura generata dai ricordi di un’infanzia segnata da un grande dolore. Quale paura affronterà nella terza stagione?
Questo discorso, questo modo di programmare una stagione può piacere o no. Però, secondo me (e non ho la verità in tasca), completa il personaggio di Jean-Luc Picard.
Noi ci sentiamo al prossimo, ultimo, episodio.
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