I klingon nelle nuove produzioni Trek

I klingon nelle nuove produzioni Trek

Le recenti serie di Star Trek prodotte sono la dimostrazione di quanto i Klingon siano amati nel mondo trek.
Per la gioia nostra e di tutti gli appassionati del glorioso popolo abbiamo visto molte cose klingon nelle serie animate Prodigy e, soprattutto, Lower Decks.

Beckett Mariner (Star Trek: Lower Decks) vanta amicizie nell’ambiente dell’Impero, e lo scopriamo fin dal primo episodio in cui brandisce una bat’leth ricevuta, racconta lei, da un vecchio klingon.
Nel secondo episodio della prima stagione conosciamo il generale K’orin, un klingon amico di vecchia data di Mariner, e non mancano vino di sangue, canzoni cantate ad alta voce e gagh.

Nella seconda stagione un episodio ha perfino un titolo Klingon e racconta i ponti bassi di un Bird Of Prey!
La terza stagione ci mostra Mariner e i suoi amici impegnati in un gioco di società, con tanto di accessori e costumi per interpretare dei klingon.
Fa la sua apparizione il mitico generale Martok, anche se solo in versione virtuale come master del gioco.

Queste sono solo alcune delle cose klingon che si vedono in Lower Decks, a voi il divertimento di scovarle tutte.

Anche in Star Trek: Prodigy si vede qualcosa di klingon, sebbene la serie (o almeno la prima stagione, l’unica prodotta fino ad oggi) sia principalmente ambientata in una zona della galassia lontana da settori e pianeti più noti.

Nel primissimo episodio un cenno lo vediamo in alcuni ologrammi che mostrano parole scritte in caratteri klingon.

Nell’episodio “Terraformazione” (S1EP5) i protagonisti trovano riparo in un Bird Of Prey abbandonato, forse precipitato, su un pianeta di classe M.
Mangiano razioni di cibo klingon e trovano anche un mek’leth che poi decidono di portare con sé.

Nell’episodio successivo, dal titolo rivelatore “Kobayashi Maru”, Dal affronta il famoso test dell’accademia in una simulazione disponibile sul ponte ologrammi della nave U.S.S. Protostar, in cui i Klingon ovviamente fanno la parte dei cattivi.

 

E nel tanto apprezzato Star Trek: Strange New Worlds? Dove sono i klingon?
Si parla di klingon, si fanno battute sui klingon, sappiamo che ci sono ma… non si vedono!
Non ancora per lo meno, aspettiamo fiduciosi.

Michela Barotto

3° Stagione di Star Trek: Picard

3° Stagione di Star Trek: Picard

Sono arrivati interessanti aggiornamenti dal New York Comic Con 2022.
E’ stato infatti presentato il teaser trailer della 3° e finale stagione di Star Trek: Picard la cui uscita è prevista per febbraio 2023.

Tra le novità, alcune delle quali in realtà già note, c’è il ritorno di tutto il cast originale di TNG con qualche guest star di cui non vi vogliamo svelare l’identità, meglio vedersi il trailer e godersi la sorpresa.
Come già sappiamo saranno presenti in questa nuova stagione sia Jeri Ryan che Michelle Hurd, nei rispettivi ruoli di 7 di 9 e Raffi Musiker.
In questo finale di serie ci sarà una nuova e misteriosa cattiva, Vadic, interpretata dall’attrice Amanda Plummer.

 

Tra le curiosità che interessano maggiormente noi appassionati di Klingon c’è ovviamente il ritorno di Worf in splendida forma e chioma bianca.
Nel trailer lo vediamo lottare con Raffi (chissà perchè? Non vediamo l’ora di scoprirlo) e successivamente brandire una nuova arma di cui sappiamo ancora molto poco.

Nel primo trailer uscito qualche mese fa si intravedeva solo l’impugnatura di quest’arma, che Worf tiene fissata sulla schiena.

Secondo dichiarazioni di Terry Matalas, showrunner della serie, la spada di Worf si chiama Kur’leth ed è stata progettata dal creatore della Bat’leth, Dan Curry.

Nel trailer si vede una scena velocissima, di appena 1 secondo, in cui Worf brandisce quest’arma.
Analizzando i fermo immagine possiamo notare che ha una forma che ricorda il Mek’leth, ma la lama sembra più lunga e con una curvatura che ricorda una scimitarra araba di origine terrestre.

Una particolarità assolutamente inaspettata è un foro nella parte finale della lama, una seconda impugnatura che permette di usare quest’arma impugnandola a due mani.

Speriamo che la produzione rilasci presto qualche immagine e informazione in più su quest’arma klingon mai vista fino ad oggi, noi siamo molto curiosi a riguardo e ci fa molto piacere che si vedano nuovi equipaggiamenti klingon nelle serie in produzione.

Michela Barotto

Maze Runner – Il labirinto

Maze Runner – Il labirinto

Titolo originale:
The Maze Runner

Lingua originale: inglese
Paese: USA
Anno: 2014
Durata: 114 min
Regia: Wes Ball
Sceneggiatura: James Dashner, Noah Oppenheim, T.S. Nowlin, Grant Pierce Myers
Casa di prod.: 20th Century Fox, Gotham Group
Distrib. (Italia): 20th Century Fox

Interpreti e personaggi

Dylan O’Brien: Thomas
Kaya Scodelario: Teresa
Will Poulter: Gally
Thomas Brodie-Sangster: Newt
Patricia Clarkson: Ava Paige
Ki Hong Lee: Minho

 

Aml Ameen: Alby
Don McManus: Uomo mascherato
Joe Adler: Zart
Blake Cooper: Chuck
Jacob Latimore: Jeff

di Gabriele Manenti

La vicenda si svolge in un quadratino d’erba con qualche alberello al centro di un enorme labirinto con pareti enormi e antiche come il tempo stesso; al suo interno vi è un piccolo villaggio di ragazzi che vivono da soli alla mercè della natura in maniera autonoma, o quasi. A intervalli non bene definiti una specie di ascensore, effettivamente un montacarichi, situato nel campo manda loro dei rifornimenti, e ogni tanto trasporta un ragazzo sedato che si aggiunge alla comunità.

Oltre alle semplici mansioni di sussistenza per il villaggio vi è una stretta cerchia di ragazzi denominati Corridori che hanno il compito di mappare il labirinto durante la giornata prima che alla sera esso si chiuda e cambi aspetto, nella speranza di trovare una via di uscita. Ovviamente un giorno la scatola trasporta un ragazzo che stravolgerà l’ordine costituito.
A mio avviso uno dei film più ammiccanti a successi o meno degli ultimi anni, vittima di un filone troppo osteggiato dalle major che tentano, invano a mio modesto parere, di competere con le avventure di Katniss e company narrate da Susan Collins nei suoi best seller. Maze Runner è un becero mix di storie e situazioni già viste, futuro distopico con l’intera umanità distrutta o asservita a non si sa bene quale forza, ragazzi che da piccoli guerrieri crescono prima del tempo, mostri fighissimi alla Doom, insomma un “Il Signore delle Mosche” a cui manca la sua profondità, una sceneggiatura che ostenta un malinconico senso di abbandono alla Lost e una fortissima influenza di “The Village” di Shyamalan dove lo status quo è preferito per immobilismo e assoluta sopraffazione dei ragazzi al male invisibile, ragazzi che preferiscono crearsi un paradiso in cui rifugiarsi e nascondersi dai pericoli che il labirinto cela. Buona la fotografia, il villaggio, il labirinto e le sue pareti rese così antiche, il senso di onnipotenza che il labirinto stesso suggerisce sono le uniche note positive di questa pellicola che lentamente e con pochissimi guizzi porta ad un epilogo che non svela nulla se non porre altri inutili quesiti; non può competere con l’osannato Hunger Games, e persino Divergent risulta un prodotto migliore. •

pubblicato su Fantazone n° 30 – marzo 2015

Star Trek: Picard – 2×10

Star Trek: Picard – 2×10

di Alessio Candeloro

Star Trek: Picard – 2×10

Ed eccomi a voi per parlare dell’episodio 2×10 “Farewell”.
Ultimo episodio per questa seconda stagione di Star Trek: Picard.
Diciamo che alcune cose che avevo ipotizzato si sono avverate, per altre gli sceneggiatori hanno pensato in maniera diversa (che poi, diciamolo, come si permettono 😂😂) e ci sono state 2-3 scene o situazioni che non mi aspettavo che mi hanno fatto esclamare “Woooooooooooooo 😮😮😮” (e qui, bravi sceneggiatori, mi piace quando riuscite a sorprendermi).
Partiamo da Rios. Era quasi ovvio e scontato che sarebbe rimasto con Teresa e Ricardo. Però, visti i tumulti degli asili distrettuali (i nostri eroi si sono mancati di qualche mese con Sisko & Co.), la terza guerra mondiale scoppiata da lì a qualche decennio e altri fatti sanguinosi di quei decenni, credevo che Rios avrebbe portato loro nel 25° secolo. Ma, visto il grande contributo che Ricardo porterà all’umanità, direi che ha fatto bene a restare nel 21° secolo.
Raffi e Sette finalmente consolidano la loro relazione e aiutano a chiudere la faccenda sia nel passato che nel futuro. E poi, diciamolo, Sette promossa sul campo (credo capitano) ci sta anche bene. Alla faccia di quelli che hanno respinto la sua domanda di entrare nella Flotta. Spero di vederla, nella prossima stagione, con la divisa della Flotta. Al comando della Stargazer, con Raffi come primo ufficiale ed Elnor assegnato alla loro nave.
Però, diavolo, la prossima stagione voglio vedere anche l’Enterprise (almeno la 1701-F)!
Elnor (risorto e sulla USS Excelsior) è stato il regalo di Q per Raffi. E mi fa piacere che possa continuare la sua carriera nella Flotta. Già me lo vedo: Capitano Elnor, della USS Picard 😊.
Jurati è riuscita a completare la sua missione (apparentemente), cioè costituire una collettività Borg più… buona?!
Ma quanto sarà vasta questa collettività? Per ora abbiamo visto un solo vascello, seppur enorme, ma non una flotta di navi Borg come, per esempio, ci siamo abituati a vedere in VOY. Quelle si che erano flotte di cubi Borg che ti facevano venire i brividi.
Tra l’altro pensavo che questa collettività di Jurati non cancella né modifica nulla rispetto a ciò che sappiamo sui Borg e che ci viene raccontato durante le altre serie. Ma su questo credo che farò un post dedicato.
Comunque Jurati Queen ci, immagino, introduce ciò che vedremo nella prossima stagione. Un immenso varco (che ha subito sputato una quantità di energia da distruggere un settore per formarsi. Giusto per dare il buongiorno) che, ha detta di Jurati Queen, nasconderebbe una minaccia letale. Strano. Non si può mai stare tranquilli.
La nostra amica Borg chiede di entrare a far parte della Federazione e di rimanere a guardia del varco. La risposta non ci è pervenuta ma, credo che il personaggio di Jurati Queen (che con il trucco a me ricordava molto il Robocop di Peter Weller quando si toglie il caschetto😂) la rivedremo. Anche perché, vista la sua richiesta, non credo sparisca. Non avrebbe senso.
Renée Picard fa il suo dovere. Scopre ciò che deve e verrà ricordata nei secoli. Però è stato bello il suo incontro con Tallin. Come una zia che protegge la nipote perché non ha nessun altro.
Tallin si sacrifica e questo mi è dispiaciuto. Ero convinto che Kore avrebbe preso il posto di Renée. Anche per vedere la sofferenza di Soong quando si accorge di aver ucciso il proprio esperimento. E non dico figlia intenzionalmente perché per lui, secondo me, quel ruolo era solo una recita.
Ma la morte di Tallin fa proprio capire a Picard i suoi sentimenti per Laris (e finalmente direi).
Kore mi ha sbalordito. Distrugge quasi tutto il lavoro di suo padre. Ma non fa un lavoro completo purtroppo. Ma grazie a lei ci vorranno anni prima che Adam Soong possa creare altri danni. E credo lo farà. Il fascicolo “Progetto Khan” non credo sia solo un collegamento al lavoro che farà il suo discendente Arik Soong, visto in ENT. È una sensazione. Vedremo più avanti (e non credo in Picard) se avrò ragione.
Poi Kore viene contattata da…. rullo di tamburi… Wesley Crusher😊😊 Questa idea mi è piaciuta un sacco e sapere che i Viaggiatori sono i “superiori” di persone come Gary Seven e Tallin (quindi sono loro l’organizzazione descritta da Seven e Tallin) è elettrizzante. Che Kore venga reclutata non mi dispiace affatto e apre le porte ad un eventuale ritorno del personaggio (ma non in Picard).
Rivedere Wesley mi è piaciuto ma, sapere che è nei Viaggiatori, significa che per la seconda volta lascia la Flotta Stellare (l’ultima volta che lo abbiamo visto era al matrimonio di Riker e Deanna con la divisa e il grado di guardiamarina). Ma forse è meglio che controlli la linea temporale.
Ma, pensandoci, in Star Trek abbiamo tanti gruppi che controllano le linee temporali:
– I viaggiatori
– Il gruppo di Daniels (visti in ENT)
– La divisione della Flotta (Braxton & Co.) visti in VOY
– Le indagini temporali (visti in DS9) ma quelli arrivano sempre dopo e, probabilmente, sono soggetti ai cambiamenti temporali.
Insomma, un bel po’ di gente. Chissà se si parlano tra agenzie. Boh. Come dice Janeway: “Mi viene il mal di testa”.
Guinan invece conferma che sapeva tutto nei primi episodi ma non poteva dire nulla a Jean-Luc nonostante, in bella mostra nel suo locale, c’era una foto di Rios con Teresa e Ricardo. Allarme spoiler 😂😂. Quindi la Guinan del 21° secolo ricordava perfettamente Picard (incontrato nel 19° secolo) ma ha fatto finta di non conoscerlo. Quindi, essendo andati nel passato prima dell’evento scatenante della linea temporale della Confederazione, lei lo riconosce ma fa finta di non conoscerlo. Quindi gli eventi di TNG erano accaduti (come dicevamo io e alcuni altri) 😊😊.
E poi ci sono Q e Picard. Eternamente rivali ma sempre con un grande legame (non i Fondatori) tra loro. Finalmente, dopo più di 30 anni, ammettono che si vogliono bene. E questo è stato davvero bello. Lo sapevamo tutti, ma sentirglielo dire e vedere quell’abbraccio è stato davvero emozionante. E Picard, finalmente, raggiunge Laris. Lasciata a inizio stagione senza nemmeno un biglietto, un video olografico, un messaggino subspaziale. Lei ovviamente si prepara per lasciare Chateau Picard e il nostro eroe. Ma lui, a suo modo, le chiede una seconda possibilità. Per un attimo mi è venuto in mente il film Notting Hill, con Picard al posto di Hugh Grant: “Mi scusi signorina Laris. Ma se questo Picard si accorgesse di essere stato un ca****ne avariato, lei ci ripenserebbe?” 😂😂😂
In conclusione il finale di questa stagione lo considero uno dei più belli visti finora. Ha lasciato aperta la minaccia di cui veniamo avvisati dai Borg ma, a livello umano, tutto si chiude. Specie la paura di amare di Picard.
Un perfetto mix di azione, spiegazioni e sentimenti. Pronti (e non vedo l’ora) ad immergerci nella prossima stagione che, speriamo tutti, arrivi presto.
Come ogni finale di stagione io vi saluto e vi ringrazio per aver letto i miei post, aver discusso con me e con gli altri e aver teorizzato eventi e situazioni durante la stagione. Ci vediamo alla prossima stagione! 😊🖖😊🖖
Star Trek: Picard – 2×09

Star Trek: Picard – 2×09

di Alessio Candeloro

Star Trek: Picard – 2×09

Ed eccomi a voi per parlare dell’episodio 2×09 “Hide & Seek”.
Ritorna Elnor con la sua infallibile spada e, anche se è solo la sua versione olografica (con tanto di emettitore autonomo), è stato carino che avesse al suo interno i ricordi del vero romulano e che togliesse quel peso dal cuore di Raffi che si sentiva tremendamente in colpa. Rios è a un passo dal rimanere nel 2024 anche se il dovere ancora guida le sue scelte. Tallin direi che si conferma uno dei miei personaggi preferiti di questa stagione. Ottima nel far uscire Picard dal suo “blocco” mentale e davvero brava col fucile a energia. Raffi e Sette, nelle scene d’azione mi sono piaciute un sacco. Bella chimica tra le due. Spiner (Adam Soong) sta dando una bella prova (come fece in ENT interpretando Arik) nel ruolo di cattivo. E vedere il volto di Data che vuole uccidere Picard, mi fa tornare alla mente il buon vecchio Lore.
Il gruppo militare “borghizzato” da Jurati è proprio un’ombra dei veri droni borg. E meno male, altrimenti con un fucile, un phaser, una spada e dei coltelli, la resistenza dei nostri sarebbe stata davvero “inutile”.
Discorso tra Jurati e Regina Borg. A mio parere ci sta tutto. Non la trovo una forzatura ma bisogna capire quanto questo influenzi i Borg del nostro universo, se li influenza. In teoria dovrebbe, visto che nei primi episodi si è detto che ogni Regina ha un collegamento interdimensionale con le altre. Staremo a vedere nell’ultimo episodio e nelle serie future. Sicuramente andrà bloccato ciò che ha portato i nostri eroi nel passato della linea della Confederazione. L’autodistruzione innescata da Picard? L’intervento di Q? Un qualcosa che ci verrà svelato nell’ultimo episodio? Vedremo.
Sulla questione “ci devono essere 2 Renée”, credo che una delle due sarà Kore. Cercherà di fermare suo padre (che vuole sabotare la Missione Europa) e, in qualche modo, farà coincidere il suo DNA con quello della Renée che deve morire. Ma questa è una mia teoria.
Contento del fatto che Sette è tornata Sette con i suoi impianti, anche se su questo ho un piccolo dubbio.
Ma, le due cose che più mi hanno sorpreso sono che la Regina si è portata via l’unico mezzo di trasporto per tornare nel futuro. E, in più, si è portata nel quadrante Delta il corpo di Elnor 🤔
E ora Picard. Jean-Luc. Il suo segreto. La cosa che più lo ha addolorato e che ha nascosto persino a se stesso.
Nell’episodio di TNG “Dove nessuno è mai giunto prima” (1×06) vediamo Picard parlare con la sua anziana madre che gli dice di sedersi accanto a lui e prendere insieme del té. Poi, lo stesso Picard, parla di quella visione, di quel “ricordo”, con Riker.
Ma in questa puntata di PIC scopriamo che la madre si è suicidata in giovane età. Molto prima di diventare una donna anziana dai capelli bianchi.
Tutti a urlare che non era possibile, non era canon, gli sceneggiatori si erano sbagliati e anche di grosso.
Ma se questa stagione di PIC ci ha insegnato qualcosa (forse sarebbe meglio dire l’intera serie) è che il nostro capitano sta affrontando tutte le sue paure e, come ogni bambino che può soffrire di un tale trauma, si è creato un ricordo (la madre anziana) per alleviare il dolore. Io ho trovato la cosa più che buona. Si poteva dare meno risalto alla parte introspettiva del personaggio nella serie? Forse si. Ma, da quello che disse Stewart a inizio progetto, forse era proprio lì che lui voleva arrivare. Se così fosse, ci sta riuscendo. Tutt’al più, se vogliamo capire questa serie dovremmo considerare questo: ha affrontato la paura di invecchiare, di sentirsi inutile, di morire, di avere un lato oscuro, di amare, e la paura generata dai ricordi di un’infanzia segnata da un grande dolore. Quale paura affronterà nella terza stagione?
Questo discorso, questo modo di programmare una stagione può piacere o no. Però, secondo me (e non ho la verità in tasca), completa il personaggio di Jean-Luc Picard.
Noi ci sentiamo al prossimo, ultimo, episodio. 😊🖖😊🖖